"Il solo atteggiamento responsabile è quello di vietarsi l'abuso ideologico della propria esistenza, e - per il resto - condursi, nella vita privata, con la modestia e la mancanza di pretese a cui ci obbliga, da tempo, non più la buona educazione, ma la vergogna di possedere ancora, nell'inferno, l'aria per respirare." (Theodor W. Adorno, Minima Moralia)
Contatti
domenica 27 novembre 2011
Bonifiche sospette: l'ex Italsider di Bagnoli
mercoledì 23 novembre 2011
Chiaiano, la vera eredità del governo Berlusconi
domenica 11 settembre 2011
venerdì 15 luglio 2011
Gli affari della famiglia Cesaro
venerdì 8 luglio 2011
L'anello mancante in mezzo ai rifiuti
giovedì 26 maggio 2011
Sotto scacco
Via dei Mille è una delle vie dello shopping napoletano. Inserita nel contesto del salotto buono della città, fu costruita a fine Ottocento dalla nuova amministrazione unitaria italiana, connettendo il Corso Vittorio Emanuele alla elegante Via Chiaia. Molto frequentata di giorno, è l'arteria in cui risiedono numerosi locali e discoteche per la movida notturna.
Il bar Guida era uno dei punti di riferimento per gli abitanti della zona. Da alcuni mesi era chiuso perchè in fase di ristrutturazione e, secondo le voci di alcuni passanti, proprio oggi avrebbe dovuto riaprire i battenti. Avrebbe dovuto, è il caso di dirlo, perchè all'una e mezza di stanotte un boato ha squassato gli interni, scaraventando pietre e suppellettili lungo la strada e il vicolo al lato che mena nell'area popolare di Chiaia. La lingua di fuoco dell'esplosione ha lambito le finestre del palazzo di fronte fino all'ultimo piano. Fortunatamente a quell'ora nessuno si trovava nelle vicinanze: un lato positivo del coprifuoco notturno cui i negozianti sono costretti a subire quotidianamente.
L'odore di bruciato si sente ancora ad un centinaio di metri di distanza, le persone e i turisti si fermano davanti all'ormai ex bar transennato dai vigili per scattare fotografie. Un ricordo della città, l'ennesimo insulto alla dignità dei Napoletani.
Gli investigatori ipotizzano la pista del racket, ma i proprietari negano di aver mai subito richieste estorsive. Tornando a snocciolare alcuni dati diffusi nel corso degli anni dall'Antimafia, l'80% dei commercianti napoletani è costretto a pagare la tangente agli emissari dei clan, magari sotto forma di regali di Natale, di Capodanno o di Pasqua. La paura, l'impunità e l'assenza delle istituzioni fa il resto.
Destini opposti
Alberico Gambino ritorna in Consiglio Regionale grazie al decreto di Berlusconi. Gambino è stato condannato in primo e secondo grado per il reato di peculato durante il mandato di primo cittadino a Pagani. Insieme a lui viene reintegrato il consigliere Roberto Conte (in attesa del numero legale per poter rientrare), condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica. |
Protesta degli operai di Fincantieri a Castellammare di Stabia. Il nuovo piano industriale prevede la chiusura di 2 stabilimenti e 2500 esuberi. |
Questa è la bella Italia...
mercoledì 11 maggio 2011
Crisi rifiuti: Ricatto a Napoli
Tremila tonnellate di rifiuti, decine di roghi, spazzatura ovunque. Napoli è di nuovo al collasso. Da una parte Berlusconi accusa, non senza apparire ridicolo, i pm di avergli chiuso le discariche a fini elettorali; dall'altra le amministrazioni di centrodestra della Regione e della Provincia, dopo più di un anno dal loro insediamento, continuano a lamentare le negligenze della vecchia gestione di centrosinistra. Questo scaricabarile serve a nascondere la volontà politica di far proseguire questa crisi ancora a lungo, almeno in attesa dell'esito delle elezioni comunali.
giovedì 17 marzo 2011
Lettera ad un paese non ancora (veramente) unito
venerdì 11 marzo 2011
Ombre di camorra su Pignataro: arrestato il sindaco Giorgio Magliocca
E' una cittadina curiosa quella di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Apparentemente lontana da tutte le vicende legate a buona parte dei paesi del casertano, registra oggi l'arresto del sindaco Pdl Giorgio Magliocca con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica col clan Ligato-Lubrano, referente dei Nuvoletta di Marano. Avrebbe consentito la gestione di beni confiscati alla camorra cedendola di fatto ai medesimi gruppi criminali. Avvocato, già consulente del ministero delle Telecomunicazioni di Mario Landolfi nel 2006, nel 2010 viene nominato coordinatore di gabinetto della segreteria del sindaco di Roma Alemanno.
L'arresto tuttavia non è un lampo a ciel sereno: Magliocca è stato più volte oggetto di inchieste giornalistiche di alcune redazioni locali e la stessa opposizione di centrosinistra denuncia le sue frequentazioni con i clan fin dal 2007. Un caso su tutti: quando venne emessa una interdittiva antimafia nei confronti della principale ditta di smaltimento dei rifiuti di Pignataro, la Cosmer, il sindaco coprì la vicenda definendola una questione "di natura tecnica". Ne accennammo soltanto qualche mese fa in quest'articolo, in cui si evidenziava come la Cosmer fosse gestita dalle stesse persone che avevano diretto in prima persona le operazioni di smaltimento dei rifiuti industriali nelle discariche di Pianura e di Terzigno ai tempi dei grandi sversamenti controllati dalla camorra tra gli anni '80 e gli anni '90, ovvero i Di Francia e alcuni loro collaboratori. Per rinfrescarsi un po' la memoria, risentitevi l'intervista di Annozero realizzata tre anni fa ad uno degli ex dipendenti della discarica "Elektrika" di Pianura e confrontate i nomi tirati in ballo a metà filmato con quelli riportati nell'organigramma del sito della Cosmer.
Pignataro inoltre è il paese in cui nel 2009 fu coinvolto nell'inchiesta "Biopower" l'europarlamentare Andrea Cozzolino, oggi al centro dello scandalo sulle primarie del Pd falsate a Napoli, in ordine a una serie di mazzette sulla realizzazione di una centrale elettrica a biomasse in zona e che allora portò all'arresto di numerose persone e ad un avviso di garanzia per lo stesso Cozzolino.
venerdì 4 marzo 2011
Partitocrazia
Insomma il fior fiore della politica nazionale è stato rifilato a Napoli e alla sua sventurata regione. Gente che non è capace nemmeno di organizzare delle dimissioni secondo le procedure previste dalla legge (forse è l'abitudine a non applicarla mai).
La mossa (fallita) del centrodestra di sfiduciare il consiglio comunale tramite le dimissioni di massa rivela come i suoi dirigenti non siano così sicuri di poter vincere le elezioni di maggio: il ritorno dei rifiuti, le avventure di Berlusconi e la corruzione della classe politica locale sono dei macigni che altrove avrebbero fatto cadere dei governi e avrebbero sbriciolato una classe dirigente, qui l'unico peso consiste nella perdita di qualche punto percentuale nei sondaggi. Sufficiente però ad impedire al Pdl di diventare maggioranza. Un atto di forza quindi, quello del centrodestra, che in realtà è un atto di debolezza.
Il centrosinistra, d'altro canto, non è stato capace di gestire neanche la normale amministrazione da 20 anni che è al potere, e non si capisce come possa farlo da qui ad altri 5 anni con in più la Provincia e la Regione occupate dal partito di Berlusconi.
L'ingovernabilità e l'incapacità di esprimere una schiera di persone interessate al bene pubblico non è una questione di destra o di sinistra, semplicemente ristretta alla realtà napoletana; riguarda tutta l'Italia ed è da ricercare nella partitocrazia. Non è mai esistita una "propensione culturale all'illegalità" degli italiani e autocommiserarsi è la cosa peggiore che un popolo possa mai commettere. Può essere retorico, ma la classe dirigente attuale va sostituita di sana pianta, continuare a credere nei partiti politici attuali è un'utopia.
SIETE RIDICOLI
Avevano liberato Napoli (con tanto di striscione nell'androne del Comune)... a 2 mesi dalle elezioni. Una strategia politica, quella del Pdl, degna di una mente tra le più eccelse e sopraffine della storia politica italiana, frutto del lavoro collettivo di tutto lo stato maggiore del centrodestra campano composto più da inquisiti che incensurati. Strategia miseramente naufragata di fronte a un vizio di procedura.
Riprovateci. Andrà meglio la prossima volta.
domenica 13 febbraio 2011
AttaccatEVi al tram!
Dal 7 marzo viaggiare con i mezzi pubblici in Campania sarà più caro. Con Delibera della Giunta Regionale n. 963 del 30/12/2010,approvata all’unanimità, la Regione Campania ha rimodulato i livelli tariffari massimi dei titoli di viaggio del consorzio UNICOCAMPANIA, prevedendo rincari del 20% sui biglietti di bus,tram e treni.Secondo quanto previsto dal nuovo piano tariffari il biglietto Unico Napoli che nel 2010 costava € 1,10 costerà € 1,32. Ma i rincari non interessano solo la città di Napoli ma l’intera Regione.
Soffermiamoci sulla fascia U2(quella che comprende tra gli altri Bacoli e Monte di Procida): i rincari anche qui saranno del 20% con i viaggiatori che per andare a Napoli saranno costretti a pagare € 2.16 contro € 1.80 del 2010.
I rincari interesseranno anche gli abbonamenti mensili ( si passa da € 48,20 a € 57,84) e per quelli annuali (da € 420,10 a € 504,12).
Ma quali sono le motivazioni di tali rincari? Secondo quanto previsto dalla suddetta delibera “le tariffe per il trasporto pubblico di interesse regionale e locale sono, all’inizio di ogni anno, automaticamente adeguate secondo il meccanismo del price cap (individuazione del prezzo massimo) e comunque in misura non inferiore al tasso programmato di inflazione per l’anno di riferimento” Ma non solo. L’aumento dei consti del biglietti è dovuto anche al “alla limitatezza delle risorse finanziarie regionale” per l’anno 2011, “nonché alla contrazione dei finanziamenti statali”.
Insomma i soldi non ci sono o peggio sono spesi male e a rimanere “ a piedi “ dovranno essere i cittadini.
Tutto questo “sia al fine di garantire il mantenimento del sistema, sia al fine di sostenere iservizi minimi, quantitativamente e qualitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità”. Ma quali sono i “servizi minimi” che dovrebbero essere garantiti? Certamente non quelli che vengono oggi offerti in Campania,basti pensare alla Ferrovia Cumana che per coprire meno di 20 km impiega oltre 45 minuti,senza considerare le condizioni in cui si trovano a viaggiare gli utenti,costretti a fare i conti con ritardi che sono all’ordine del giorno e con mezzi che andrebbero sicuramente rottamati.
Dunque si chiede un aumento del prezzo del biglietto senza che a questo corrisponda un miglioramento del servizio reso al cittadino,per colpa della cattiva amministrazione del sistema. Un assaggio di federalismo. “Ben vi sta!” direbbe Tremonti ( e non avrebbe tutti i torti se non fosse stato proprio lui a tagliare i fondi per il trasporto pubblico).
Ma non è tutto. Non più di due mesi fa il comune di Napoli con ordinanza n. 35 del 30 dicembre 2010 ha stabilito il “rinnovo del dispositivo di limitazione programmata del traffico esteso all'intero territorio cittadino fino al 31 dicembre 2011” per contenere “i rischi per la salute umana connessi al livello delle concentrazioni di PM10 in atmosfera” ma anche per “ rilanciare il trasporto pubblico, per favorire un consapevole utilizzo delle risorse e per sviluppare comportamenti virtuosi e ambientalmente compatibili”
Insomma da una parte si invitano i cittadini a non usare l’auto, dall’altra si aumenta il costo del biglietto dei mezzi pubblici.
Una politica degna del celebre protagonista del libro di R.L Stevenson, Dottor Jekyll e mr. Hyde.
Per controllare le nuove tariffe clicca QUI