mercoledì 1 febbraio 2017

Camorra e Nuovi Equilibri


Parliamo di camorra, con dati alla mano. Era da tempo che lo Stato non colpiva i clan a Napoli in maniera così decisa, ma ogni azione repressiva genera vuoti di potere presto colmati dalle nuove leve.


Il mattino del 4 gennaio scorso si verifica una sparatoria al mercato della Maddalena, alle spalle di piazza Garibaldi. Tre ambulanti senegalesi e una bambina italiana di 10 anni rimangono feriti alle gambe, fortunatamente nessuno in maniera grave. All'origine degli spari ci sarebbe il rifiuto degli ambulanti africani di pagare il pizzo agli esattori del clan Mazzarella, che verranno tratti in arresto pochi giorni dopo.

Da questo momento in poi inizia la controffensiva degli apparati statali durata per tutto il mese di gennaio. Gli equilibri sono saltati, occorre spostare l'asticella per bilanciarla su nuovi (fragili) equilibri, adottando una strategia di attacco "trasversale" che mira a ridurre (momentaneamente) la pressione criminale. Gli organi inquirenti decidono così di colpire tre grosse organizzazioni criminali che controllavano da tempo il traffico di stupefacenti in città, ossia:

  • Clan Elia (Pallonetto di Santa Lucia - centro storico) - 17 gennaio
    I Carabinieri eseguono 45 ordinanze di custodia cautelare e smantellano tre piazze di spaccio poste nel dedalo di vicoli alle spalle di piazza Plebiscito. Particolare clamore a livello nazionale suscita l'utilizzo di bambini da parte dei genitori nella consegna delle dosi ai clienti. A leggere le carte delle indagini, il clan imponeva alle famiglie di spacciatori una tangente sui profitti ottenuti, pari a circa cinquemila euro al giorno. Le riprese video mostrano anche una "stesa" effettuata a luglio 2015 dai vertici del clan, per intimidire i pusher che si erano rifiutati di sottostare all'aumento della tangente.
  • Clan Amato - Pagato (periferia Nord) - 17 gennaio
    La Polizia arresta circa 20 persone tra Napoli e la Spagna. Viene arrestata Rosaria Pagano, moglie del defunto boss Pietro Amato, considerata l'attuale reggente del clan (conosciuti anche come "Scissionisti"). Le Fiamme Gialle sequestrano 37 rolex e gioielli a Giuseppe Casillo, gioielliere del Tarì, considerato tesoriere del clan. Le attività criminali coinvolgono anche i paesi dell'hinterland, in particolare Mugnano e Melito.
  • Clan Puccinelli (Rione Traiano - area occidentale) - 30 gennaio
    Ottantotto ordinanze di custodia cautelare, 137 indagati in tutto. E' il bilancio dell'operazione portata avanti dai militari dell'Arma contro il clan Puccinelli del Rione Traiano, che ha rivelato il coinvolgimento di intere famiglie nello spaccio. Gli appartamenti erano stati trasformati in fabbriche per la produzione delle dosi, mentre i sottoscala (di proprietà del Comune) venivano utilizzati come bunker adatti alla custodia di droga e armi. Il rione veniva controllato in maniera capillare dalle vedette del clan poste sui tetti delle case o sugli scooter. Anche in questo caso sono stati utilizzati ragazzini adolescenti per il trasporto delle sostanze. Il fatturato delle piazze di spaccio è pari a 1,5 milioni di euro al mese.

L'azione di contrasto a questi clan si somma alle azioni di poche settimane prima contro il cartello dei Mallardo - Contini - Licciardi, un'alleanza criminale fondata sui legami familiari tra i capi, che mira a ricostituire la cd. Alleanza di Secondigliano e a reinvestire i propri proventi in grosse attività economiche, a differenza degli altri gruppi del centro storico che bruciano rapidamente capitali (meno ingenti) e vite umane. A dicembre scorso sono state sequestrate al cartello diverse gioiellerie frutto del riciclaggio, per un valore di 25 milioni di euro.

Insomma, la repressione arriva fin dove può, ma non può certo arrestare la polverizzazione dei clan camorristici, e soprattutto il disagio sociale che li alimenta. C'è da scommettere che i vuoti di potere saranno presto colmati: la legge della domanda e dell'offerta di droga, unitamente allo stato di miseria di troppe famiglie napoletane, sconfiggono qualsiasi attività repressiva sul lungo periodo.
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- Relazione I° semestre 2016 della DIA

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