Il litorale domitio è un continuo fermento edilizio. Specialmente ora che vige il divieto di balneazione tra Monte di Procida e Torregaveta e le acque di fognatura non vengono più depurate (anche se, in onor del vero, prima il depuratore di Cuma funzionava al 20%, dunque non è che sia cambiato granchè lungo la fascia costiera), gli stabilimenti corrono tutti ad attrezzarsi di piscine e strutture ricreative. Lavori ovviamente abusivi, nessun avviso e niente di niente: tutto in nero. In un territorio splendido, per certi versi ancora selvaggio, ma completamente abbandonato e sepolto dai rifiuti. Per chilometri e chilometri, lungo la spiaggia, si erge una collina ricoperta da erbacce, ma che con tutta probabilità nasconde rifiuti interrati negli anni precedenti, per lo più materiale edilizio mescolato ad amianto.
Le cittadine che spuntano lungo il litorale sono cattedrali abbandonate. Solo degrado, e niente più. Il miraggio di una Florida che non è mai diventato realtà.
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