Se però la protesta delle popolazioni del Nord Africa hanno un carattere eccezionale,le proteste campane non fanno più notizia. Un film già visto,che si ripete ormai da anni. Il copione è sempre lo stesso.
Scoppia “l’emergenza”,con i rifiuti per le strade,i politici che si dicono addolorati per la situazione di Napoli,i servizi dei telegiornali che mostrano i bambini andare a scuola facendo lo slalom tra i rifiuti,il sindaco di Napoli che parla ai giornali addossando la colpa agli altri e i suoi avversari che le rinfacciano le sue colpe. A questo punto interviene il governo,che mette in moto la famosa “filiera perfetta”,promette di togliere i rifiuti per le strade e puntualmente ci riesce. Ma come? Il problema viene risolto ammassando tonnellate di rifiuti indifferenziati in qualche cava dismessa,magari già utilizzata dalla camorra per sversare rifiuti tossici e pericolosi,magari derogando qualche legge che tutela parchi naturali o aree verdi. E’ a questo punto che la popolazione si mobilita e parte la protesta. Arriva la polizia e l’esercito,i camion vengono scortati all’interno dei siti,la protesta si ferma e la situazione torna alla “normalità” con strade pulite e turisti contenti. Purtroppo però le cave non sono dei buchi neri capaci di assorbire e distruggere la materia all’infinito e così anche queste si riempiono e siamo di nuovo al punto d partenza. E come secondo la teoria dell’eterno ritorno tutto inizia da capo per non finire mai.
L’unico modo per cercare di spezzare questa catena è programmare un corretto ciclo dei rifiuti. Per risolvere veramente il problema occorre incentivare il risparmio e il riutilizzo,mettendo in piedi un piano serio e diffuso in tutti i comuni di raccolta differenziata. La cosa che fa più rabbia è che in tanti anni di “emergenza” non si è fatto nulla,benché siano arrivati in Campania centinaia di milioni di euro, come non si sta facendo nulla oggi né a livello regionale che provinciale che comunale come dimostrano i dati della raccolta differenziata dei comuni della provincia di Napoli. L’apertura di una nuova discarica sarebbe solo un provvedimento che consentirebbe alla provincia di “tirare a campare” per un’altra manciata di mesi,per poi ritrovarci ancora nelle condizioni di partenza.
Ieri era: “no alla discarica di Chiaiano” -“No alla discarica di Pianura” -“No alla discarica di Terzigno”…..
Oggi è: “No alla discarica di Quarto”
Domani dovrà essere: “No a tutte le discariche”….
A chi chiede come si intende allora risolvere il problema e a quanti vogliono farci credere che le discariche sono l’unico modo per risolvere il problema dei rifiuti bisogna rispondere con le tre “R”: RISPARMIO-RIUTILIZZO-RICICLO.
In tutto il mondo lo fanno,possiamo farlo anche noi…
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