sabato 21 settembre 2019

Posillipo, ovvero del Capitalismo di Rapina

Fonte: Wikipedia
Di trasmissioni televisive dedicate alla criminalità napoletana se ne sono viste a centinaia, con i loro racconti di storie di delinquenza da strada vissuti all'ombra di rioni sgangherati che sembrano usciti da un racconto sulla guerra nei Balcani. Eppure non è negli occhi di uno scippatore appena maggiorenne che si potrà mai cogliere il vero senso della parola "rapina". Ci sono posti dove i riflettori preferiscono perlopiù concentrarsi sugli scenari naturali che fanno da sfondo a mielose soap opera di respiro nazionale. Posillipo è uno di questi. Si tratta di un quartiere che s'inerpica a ovest lungo l'omonima collina, aggredita dal cemento degli anni d'oro di Achille Lauro. Tra parchi condominiali sorvegliati da guardie giurate e cancelli blindati che impediscono l'accesso al mare, almeno il 90% della fascia costiera è stata sottratta alla fruizione pubblica. Le scogliere e le spiagge appartengono di fatto ai proprietari delle ville collocate sugli speroni tufacei, mentre quei tratti di litorale rimasti accessibili sono gestiti dagli stabilimenti che chiedono spesso cifre da capogiro. Si tratta di una città nella città, sconosciuta alla maggior parte dei napoletani.

Come tutti i quartieri-bene delle grandi metropoli, i custodi dei segreti di queste immense proprietà sono le migliaia di lavoratori stranieri che quotidianamente si recano a servire nelle case dei signori. Il 140 è l'unico bus che attraversa la strada principale, costantemente affollato nelle ore di punta da un esercito di colf, badanti, governanti che come formiche operose si svegliano di buon mattino per arrivare in questi luoghi. Buona parte di loro non ha contratto, in tanti instaurano con i padroni relazioni di una vita, i più fortunati riescono ad ottenere qualche lascito, nella speranza che i familiari di turno non li sommergano di cause giudiziarie costringendoli a rinunciare a tutto. Un sistema collaudato che consente all'alta borghesia di votarsi a quell'isolamento indispensabile per mandare avanti gli affari e ad evitare il più possibile la dispersione dei patrimoni. Impossibile avere un'idea chiara dell'identità degli abitanti. Le attività commerciali sono piccole, legate soprattutto ai beni alimentari e per la cura della casa. Tutto votato alla discrezione, quale necessità del capitalismo di rapina che regna sovrano in queste terre.

Posillipo sta lì a ricordarci come i miti della nostra civiltà siano tutt'altro che solidi: il mito di chi ce la fa, il mito del self-made man. Un'imponente produzione ideologica che crolla davanti a quelle cancellate e a quelle telecamere erette contro il mondo da cui è necessario difendersi.