martedì 5 luglio 2022

Perché La Rabbia?


La rabbia non è foriera di nulla. Non è come l'ira, che è quel sentimento in grado di spingere in avanti il corso della Storia quando s'incaglia nelle secche.

La rabbia ti paralizza, non ti consente di arrivare al punto focale di te stesso, soprattutto occulta le sue ragioni concrete. I silenzi, i rifiuti, le ambizioni frustrate, tutte cose che il tuo ego rifiuta di accettare come limiti normali dell'esistente.

La rabbia si presenta a momenti alterni: a volte diventa un torrente che s'ingrossa impetuoso e produce un frastuono che ti rende sordo alle cose del mondo, altre volte invece riduce la sua portata e diventa un ruscello, eppure non scompare mai del tutto, rimane silente, sempre pronta ad ingrossare il letto del fiume alla prossima piena.

La sua compagna più stretta è la frustrazione. Le vedi che vanno a braccetto insieme, come due amiche sceme mentre fanno shopping, accompagnano giorni e notti insolenti, privi di significato.

La rabbia cerca giustificazioni, obiettivi su cui scaricarsi, offusca la visione del mondo e ti allontana dal vero, dalla comprensione di te stesso nel tuo rapporto con gli "altri".

La rabbia pretende vendette impossibili, perché sono continue ed incessanti. Ogni tanto ne soddisfi qualcuna, solitamente perché sono gli eventi a sostituirsi a te, ma ecco che il giorno dopo ricominci daccapo, più nervoso di prima.

La rabbia spinge alla fuga da te stesso, ma non ti molla mai davvero.