Meno 5
giorni. A Bagnoli è scattato il countdown per la Coppa
America. Se entro questo lasso di tempo non ci saranno le
autorizzazioni necessarie permettere l'insediamento di uomini e mezzi
dello staff, Napoli potrebbe non ottenere le tanto agognate tappe
delle regate di vela, programmate per il prossimo aprile 2012 (salvo
un precipitoso spostamento della sede in un'altra area della città)
e fortemente volute dal neo sindaco Luigi de Magistris.
Il
problema, nemmeno tanto segreto, è l'imminente chiusura delle
indagini della Procura di Napoli sulle bonifiche
effettuate nell'area dell'ex Italsider che potrebbe portare al
sequestro dei terreni, mettendo a repentaglio lo svolgimento
dell'America's Cup. Da tempo, infatti, i pm partenopei lavorano ad un
fascicolo sulle modalità di bonifica portate avanti da una serie di
ditte che hanno ricevuto l'appalto dalla Bagnolifutura, la
controllata pubblica le cui azioni sono ripartite tra Comune,
Provincia e Regione. Già diverse inchieste giornalistiche e le
analisi del prof. Benedetto De Vivo, perito della Procura, hanno
dimostrato l'elevata concentrazione di sostanze inquinanti nei
terreni sottoposti ad opere di bonifica, nonché i contaminanti
rilasciati in mare a causa della colmata mai rimossa, che
tuttora rende non balneabili le acque occidentali della città.
Ma è
da alcune settimane che circolano indiscrezioni sull'inchiesta,
per il momento limitatesi a pochi trafiletti sui giornali locali. In
quest'Italia assuefatta a scandali e tangenti, esse non susciteranno
scalpore e nessuna o poche conseguenze tra il potere politico.
Indiscrezioni, comunque, da accogliere col beneficio del dubbio
perché prive di riscontro processuale.
Tammaro
Diana è un imprenditore vicino al clan dei casalesi,
attualmente collaboratore di giustizia. Le sue dichiarazioni portano
al sequestro un mese fa di un terreno vicino Villa Literno, in
provincia di Caserta, adibito negli anni passati a discarica abusiva.
Rivela Diana dinanzi ai magistrati: “negli
anni 2007-2008, all’interno di quest’area, entrando a destra,
nella zona ancora non edificata, sono state sotterrate diverse
tipologie di rifiuti, tra cui amianto
tritato e polverizzato,
provenienti dalla demolizione dell’ex
Italsider di Bagnoli.
I trasporti furono effettuati e curati dalla ditta di Salvatore
Liccardi
e dalla ditta Eusa
facente capo allo stesso Salvatore Liccardi, cugino del boss Roberto
Perrone di Quarto (Na) affiliato al clan di Giuseppe
Polverino”
La EuSa Edilizia Srl ottenne
l'appalto per la bonifica della spiaggia antistante
l'Arenile di Bagnoli proprio nel periodo in cui, secondo
Diana, sarebbero avvenuti i traffici illeciti di amianto
(nell'Italsider insisteva una delle principali fabbriche di Eternit).
Le carte continuano così: “Il
collaboratore dichiarava di aver appreso dello sversamento dei
rifiuti al polo nautico direttamente da Salvatore Liccardi che, in
più occasioni, aveva visto lo sversamento dei rifiuti tossici e di
aver chiesto spiegazioni al Liccardi che, confermando la pericolosità
dei rifiuti, gli rappresentava che lui era formalmente “a
posto con la documentazione”
e che bisognava fare presto a coprire il tutto, raccomandando la
massima riservatezza altrimenti avrebbero rischiato di “finire
tutti in carcere”....”.
Bagnoli,
per chi non lo sapesse, rientra nei SIN,
cioè nella lista dei Siti d'Interesse Nazionale. Qualsiasi opera
effettuata nell'area necessita del placet del Ministero
dell'Ambiente,
che si occupa anche di versare i finanziamenti per i lavori. Se
l'inchiesta verterà effettivamente su questo fronte e se verranno
confermate queste dichiarazioni, ci si dovrà seriamente chiedere
quali saranno le conseguenze, che in altri Paesi avrebbe fatto cadere
molte teste, dai vertici governativi a quelli locali, soltanto per la
loro circolazione tra l'opinione pubblica, senza passare per la
conferma dei tribunali, tenendo conto che nell'area si sta per
organizzare uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo. Al
momento, queste dichiarazioni hanno ottenuto appena qualche ritaglio
di giornale...
E
il destino della America's Cup? Come si dice a Napoli, è bene
pensare prima alla salute (quella dei cittadini, in questo caso). E
dunque devono essere fatte delle vere
bonifiche;
soltanto in un secondo momento si potranno organizzare gli eventi.
Ma sbaglio o hanno già spostato la location?
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