mercoledì 25 luglio 2018

Motovedette alla Libia, considerazioni personali


Ho visto che il decreto legge sulla cessione delle motovedette alla Libia di Al-Sarraj è stato convertito oggi dal Senato con voto favorevole pressoché totale, eccetto 4 contrari e 1 astenuto.

Aspetto di vedere pubblicato il cruscotto con l'indicazione delle votazioni nominali per capire chi ha effettivamente votato a favore del decreto, ma dal pannello e dalle dichiarazioni in Aula appare chiaro che il M5S ha votato compatto in senso favorevole, e sembrerebbe (ma spero di sbagliarmi) anche quelle persone che a parole si sono dette contrarie agli intenti di Salvini. Se così fosse mi dispiace perché ho stima personale per alcuni di coloro che siedono su quegli scranni, tuttavia non riesco ad accettare il fatto che abbiate votato un decreto di cessione di unità navali a milizie armate (non ad una "Guardia costiera" nel vero senso della parola) per assicurare il controllo delle coste, non dopo aver sbandierato per anni principi e valori che all'atto pratico non vengono applicati, ma anzi traditi. Fino a prova contraria in Libia si tortura e si ammazza, anche se Salvini nella sua neolingua ci tiene a farlo passare per posto sicuro: lì non ci sono manco le ambasciate (a parte quella italiana di Tripoli).

Si poteva, si può procedere ad istituire corridoi legali per combattere il traffico di esseri umani. Si possono studiare mille modi alternativi. Magari lo si poteva fare con una proposta di legge invece che con un decreto-legge alla maniera dell'odiata Kasta. Ma in questo modo si continua imperterriti ad inseguire il consenso alla vecchia maniera (anche a costo di vite umane) e ci si adegua ai comodi delle milizie locali, che a seconda dei propri capricci potranno modulare gli interventi delle motovedette e chiedere maggiori soldi all'Italia per bloccare gli arrivi sulle nostre coste.

A questo punto spero che chi siede alla Camera e si è dichiarato distante dai metodi leghisti di gestione dell'immigrazione, lo faccia nel concreto dando un segnale forte, votando in maniera contraria a questo decreto, a differenza dei loro colleghi in Senato. Spero che lo facciano davvero, hanno l'occasione di mettere in pratica ciò che a parole hanno detto di voler fare.

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