"Il solo atteggiamento responsabile è quello di vietarsi l'abuso ideologico della propria esistenza, e - per il resto - condursi, nella vita privata, con la modestia e la mancanza di pretese a cui ci obbliga, da tempo, non più la buona educazione, ma la vergogna di possedere ancora, nell'inferno, l'aria per respirare." (Theodor W. Adorno, Minima Moralia)
giovedì 26 maggio 2011
Sotto scacco
Via dei Mille è una delle vie dello shopping napoletano. Inserita nel contesto del salotto buono della città, fu costruita a fine Ottocento dalla nuova amministrazione unitaria italiana, connettendo il Corso Vittorio Emanuele alla elegante Via Chiaia. Molto frequentata di giorno, è l'arteria in cui risiedono numerosi locali e discoteche per la movida notturna.
Il bar Guida era uno dei punti di riferimento per gli abitanti della zona. Da alcuni mesi era chiuso perchè in fase di ristrutturazione e, secondo le voci di alcuni passanti, proprio oggi avrebbe dovuto riaprire i battenti. Avrebbe dovuto, è il caso di dirlo, perchè all'una e mezza di stanotte un boato ha squassato gli interni, scaraventando pietre e suppellettili lungo la strada e il vicolo al lato che mena nell'area popolare di Chiaia. La lingua di fuoco dell'esplosione ha lambito le finestre del palazzo di fronte fino all'ultimo piano. Fortunatamente a quell'ora nessuno si trovava nelle vicinanze: un lato positivo del coprifuoco notturno cui i negozianti sono costretti a subire quotidianamente.
L'odore di bruciato si sente ancora ad un centinaio di metri di distanza, le persone e i turisti si fermano davanti all'ormai ex bar transennato dai vigili per scattare fotografie. Un ricordo della città, l'ennesimo insulto alla dignità dei Napoletani.
Gli investigatori ipotizzano la pista del racket, ma i proprietari negano di aver mai subito richieste estorsive. Tornando a snocciolare alcuni dati diffusi nel corso degli anni dall'Antimafia, l'80% dei commercianti napoletani è costretto a pagare la tangente agli emissari dei clan, magari sotto forma di regali di Natale, di Capodanno o di Pasqua. La paura, l'impunità e l'assenza delle istituzioni fa il resto.
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