venerdì 28 gennaio 2011

Oltre l'emergenza

Mentre in questi giorni le popolazioni di Tunisia,Algeria,Albania e Egitto si stanno organizzando e stanno scendendo in piazza per rivendicare i loro diritti e per far affermare la democrazia nei loro paesi,schiacciati da anni di governi dittatoriali e corrotti, anche in Campania si combatte e si protesta per far si che non venga calpestato uno dei diritti fondamentali previsto in Costituzione ma mai garantito nella nostra regione, quello alla salute.

Se però la protesta delle popolazioni del Nord Africa hanno un carattere eccezionale,le proteste campane non fanno più notizia. Un film già visto,che si ripete ormai da anni. Il copione è sempre lo stesso.

Scoppia “l’emergenza”,con i rifiuti per le strade,i politici che si dicono addolorati per la situazione di Napoli,i servizi dei telegiornali che mostrano i bambini andare a scuola facendo lo slalom tra i rifiuti,il sindaco di Napoli che parla ai giornali addossando la colpa agli altri e i suoi avversari che le rinfacciano le sue colpe. A questo punto interviene il governo,che mette in moto la famosa “filiera perfetta”,promette di togliere i rifiuti per le strade e puntualmente ci riesce. Ma come? Il problema viene risolto ammassando tonnellate di rifiuti indifferenziati in qualche cava dismessa,magari già utilizzata dalla camorra per sversare rifiuti tossici e pericolosi,magari derogando qualche legge che tutela parchi naturali o aree verdi. E’ a questo punto che la popolazione si mobilita e parte la protesta. Arriva la polizia e l’esercito,i camion vengono scortati all’interno dei siti,la protesta si ferma e la situazione torna alla “normalità” con strade pulite e turisti contenti. Purtroppo però le cave non sono dei buchi neri capaci di assorbire e distruggere la materia all’infinito e così anche queste si riempiono e siamo di nuovo al punto d partenza. E come secondo la teoria dell’eterno ritorno tutto inizia da capo per non finire mai.

L’unico modo per cercare di spezzare questa catena è programmare un corretto ciclo dei rifiuti. Per risolvere veramente il problema occorre incentivare il risparmio e il riutilizzo,mettendo in piedi un piano serio e diffuso in tutti i comuni di raccolta differenziata. La cosa che fa più rabbia è che in tanti anni di “emergenza” non si è fatto nulla,benché siano arrivati in Campania centinaia di milioni di euro, come non si sta facendo nulla oggi né a livello regionale che provinciale che comunale come dimostrano i dati della raccolta differenziata dei comuni della provincia di Napoli. L’apertura di una nuova discarica sarebbe solo un provvedimento che consentirebbe alla provincia di “tirare a campare” per un’altra manciata di mesi,per poi ritrovarci ancora nelle condizioni di partenza.

Ieri era: “no alla discarica di Chiaiano” -“No alla discarica di Pianura” -“No alla discarica di Terzigno”…..

Oggi è: “No alla discarica di Quarto”

Domani dovrà essere: “No a tutte le discariche”….

A chi chiede come si intende allora risolvere il problema e a quanti vogliono farci credere che le discariche sono l’unico modo per risolvere il problema dei rifiuti bisogna rispondere con le tre “R”: RISPARMIO-RIUTILIZZO-RICICLO.

In tutto il mondo lo fanno,possiamo farlo anche noi…

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