giovedì 17 marzo 2011

Lettera ad un paese non ancora (veramente) unito


In questi giorni si discute sulla necessità,sull’opportunità e sulle modalità di festeggiare i 150 anni dell’unità d’ Italia;c’è chi non festeggia per motivi politici,chi non lo fa per ragioni ideologiche e c’è chi festeggia ricordandosi di essere italiano solo in questo momento.
Io ritengo sia giusto festeggiare. Ma non festeggiare un’unità che non si è ancora realizzata,piuttosto l’inizio di un procedimento di unificazione che non è ancora terminato. Nel 1861 Cavour diceva “abbiamo fatto l’Italia adesso dobbiamo fare gli italiani”. Magari. Molto,anzi tantissimo era stato fatto con la liberazione del territorio nazionale dalle dominazioni straniere e dai “signori” che lo governavano. Sono stati commessi sicuramente molti errori,come in tutte le vicende umane. E pensare però che c’è ancora chi rimpiange i Borbone, non contento di vivere in uno stato libero e democratico,per il quale numerosi patrioti,molti napoletani, hanno combattuto e sono morti. Rimpiangere il Regno delle due Sicilie è come rimpiangere,per certi versi,il fascismo. 

venerdì 11 marzo 2011

Ombre di camorra su Pignataro: arrestato il sindaco Giorgio Magliocca


E' una cittadina curiosa quella di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Apparentemente lontana da tutte le vicende legate a buona parte dei paesi del casertano, registra oggi l'arresto del sindaco Pdl Giorgio Magliocca con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica col clan Ligato-Lubrano, referente dei Nuvoletta di Marano. Avrebbe consentito la gestione di beni confiscati alla camorra cedendola di fatto ai medesimi gruppi criminali. Avvocato, già consulente del ministero delle Telecomunicazioni di Mario Landolfi nel 2006, nel 2010 viene nominato coordinatore di gabinetto della segreteria del sindaco di Roma Alemanno.
L'arresto tuttavia non è un lampo a ciel sereno: Magliocca è stato più volte oggetto di inchieste giornalistiche di alcune redazioni locali e la stessa opposizione di centrosinistra denuncia le sue frequentazioni con i clan fin dal 2007. Un caso su tutti: quando venne emessa una interdittiva antimafia nei confronti della principale ditta di smaltimento dei rifiuti di Pignataro, la Cosmer, il sindaco coprì la vicenda definendola una questione "di natura tecnica". Ne accennammo soltanto qualche mese fa in quest'articolo, in cui si evidenziava come la Cosmer fosse gestita dalle stesse persone che avevano diretto in prima persona le operazioni di smaltimento dei rifiuti industriali nelle discariche di Pianura e di Terzigno ai tempi dei grandi sversamenti controllati dalla camorra tra gli anni '80 e gli anni '90, ovvero i Di Francia e alcuni loro collaboratori. Per rinfrescarsi un po' la memoria, risentitevi l'intervista di Annozero realizzata tre anni fa ad uno degli ex dipendenti della discarica "Elektrika" di Pianura e confrontate i nomi tirati in ballo a metà filmato con quelli riportati nell'organigramma del sito della Cosmer.

Pignataro inoltre è il paese in cui nel 2009 fu coinvolto nell'inchiesta "Biopower" l'europarlamentare Andrea Cozzolino, oggi al centro dello scandalo sulle primarie del Pd falsate a Napoli, in ordine a una serie di mazzette sulla realizzazione di una centrale elettrica a biomasse in zona e che allora portò all'arresto di numerose persone e ad un avviso di garanzia per lo stesso Cozzolino.

venerdì 4 marzo 2011

Partitocrazia

In ogni città i partiti nazionali posizionano i propri uomini per tenere sotto controllo la politica locale: il Pdl, ad esempio, ha demandato questo compito a Mario Landolfi e Nicola Cosentino; l'Udc ha collocato il vetusto Ciriaco De Mita; l'Italia dei Valori ha posizionato Nello Formisano; mentre il Partito Democratico, dopo la batosta Cozzolino, si sta arrovellando ancora. Gli unici candidati sindaci certi sono Luigi De Magistris per l'Idv e Clemente Mastella per i Popolari per il Sud, quest'ultimo in particolare viene dato nei sondaggi all'8%, in altre parole con la capacità di dettare gli equilibri della eventuale maggioranza consiliare che si imporrà al Comune.

Insomma il fior fiore della politica nazionale è stato rifilato a Napoli e alla sua sventurata regione. Gente che non è capace nemmeno di organizzare delle dimissioni secondo le procedure previste dalla legge (forse è l'abitudine a non applicarla mai).
La mossa (fallita) del centrodestra di sfiduciare il consiglio comunale tramite le dimissioni di massa rivela come i suoi dirigenti non siano così sicuri di poter vincere le elezioni di maggio: il ritorno dei rifiuti, le avventure di Berlusconi e la corruzione della classe politica locale sono dei macigni che altrove avrebbero fatto cadere dei governi e avrebbero sbriciolato una classe dirigente, qui l'unico peso consiste nella perdita di qualche punto percentuale nei sondaggi. Sufficiente però ad impedire al Pdl di diventare maggioranza. Un atto di forza quindi, quello del centrodestra, che in realtà è un atto di debolezza.

Il centrosinistra, d'altro canto, non è stato capace di gestire neanche la normale amministrazione da 20 anni che è al potere, e non si capisce come possa farlo da qui ad altri 5 anni con in più la Provincia e la Regione occupate dal partito di Berlusconi.

L'ingovernabilità e l'incapacità di esprimere una schiera di persone interessate al bene pubblico non è una questione di destra o di sinistra, semplicemente ristretta alla realtà napoletana; riguarda tutta l'Italia ed è da ricercare nella partitocrazia. Non è mai esistita una "propensione culturale all'illegalità" degli italiani e autocommiserarsi è la cosa peggiore che un popolo possa mai commettere. Può essere retorico, ma la classe dirigente attuale va sostituita di sana pianta, continuare a credere nei partiti politici attuali è un'utopia.

SIETE RIDICOLI

Con la mozione di sfiducia del Pdl al sindaco Iervolino e con la defezione di un bel gruppetto di consiglieri del Pd, il consiglio comunale di Napoli si avviava allo scioglimento. Ma il prefetto De Martino bloccava tutto (al momento) per via di un vizio procedurale sulle dimissioni del consigliere Udc Fabio Benincasa e di altri quattro consiglieri del Pdl. Festa grande a Palazzo San Giacomo tra le lacrime e gli abbracci dei fedelissimi della sindaca.

Avevano liberato Napoli (con tanto di striscione nell'androne del Comune)... a 2 mesi dalle elezioni. Una strategia politica, quella del Pdl, degna di una mente tra le più eccelse e sopraffine della storia politica italiana, frutto del lavoro collettivo di tutto lo stato maggiore del centrodestra campano composto più da inquisiti che incensurati. Strategia miseramente naufragata di fronte a un vizio di procedura.

Riprovateci. Andrà meglio la prossima volta.