mercoledì 27 maggio 2009

Acerra: fuorilegge l'inceneritore

L'inceneritore di Acerra è fuorilegge. Dal sito dell'Arpac, l'ente regionale protezione ambientale della Campania, si evince che l'inquinamento prodotto dai camini dell'impianto ha sforato i limiti imposti dalla legge. Contro un massimo di 35 giornate, in due mesi la concentrazione di Pm10 nell'aria ha superato il tetto massimo dei 50 micron, arrivando a ben 76,3 micron per metro cubo. E stiamo parlando di polveri sottili, non nanopolveri. Sebbene il termodistruttore sia ancora in fase di collaudo, le analisi parlano chiaro. Figurarsi a pieno regime. Che rischia tuttavia di non raggiungere mai, a causa delle proteste dei lavoratori. Minacciano di bloccare tutto, se no Acerra si ferma definitivamente. Così si risolvono i problemi! Vero, Bertolaso? Vero, Berlusconi?
Le analisi vengono rese note il giorno dopo il blitz della Guardia di Finanza compiuto all'interno degli uffici di Palazzo Salerno prima, poi eseguito anche nell'inceneritore stesso. Nel frattempo la situazione dei rifiuti è tornata critica nei Comuni dell'hinterland napoletano. A causa delle lunghe code degli autocompattatori dinanzi agli impianti CDR (mai risolte dopo il presunto "miracolo" berlusconiano) e delle criticità lavorative che hanno investito le aziende incaricate di raccogliere la spazzatura, grosse montagne di immondizia rimangono accatastate nelle strade di Quarto, Ercolano, Marano di Napoli e nel quartiere di Chiaiano. Via S. Maria a Cubito, nei pressi di Giugliano, è poi un monumento alle menzogne di Silvio Berlusconi. Ma l'importante è che il centro di Napoli non venga toccato, almeno non prima delle elezioni Europee e delle Provinciali. Bisogna votare, le strade devono essere tirate a lucido, le periferie possono anche marcire: lì ci pensano i clan a dare i voti ai partiti, nei quartieri "bene", veri fulcri della gestione delle economie criminali, bisogna assicurarsi l'appoggio della borghesia.

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