martedì 23 giugno 2009

Aperta la discarica di Terzigno

Et voilà! Anche Terzigno entra nel club! Nel silenzio più completo dell'informazione italiana, il 15 giugno si è cominciato a sversare nella cava posta all'interno del Parco del Vesuvio, dunque in una zona protetta. E proprio questa discarica dovrà accogliere, suo malgrado, le ceneri tossiche provenienti dall'inceneritore di Acerra.

L'esercito ha operato sul posto come si fa in zone di guerra: utilizzando cariche esplosive, che avrebbero danneggiato le abitazioni intorno al sito militarizzato. Bisogna dirlo: oltre il danno la beffa. Nemmeno il ritrovamento di reperti archeologici è servito almeno a ritardare l'apertura della discarica, che al momento consta di un solo lotto attivo che accoglie 20 tonnellate al giorno di monnezza tal quale, a fronte di una capienza massima giornaliera di 600 tonnellate che verrà in futuro raggiunta con l'apertura di un secondo lotto. Ciò che più colpisce è il solito silenzio nel quale si sono svolte le operazioni dell'esercito, guidate dall'entourage di Guido Bertolaso, messo sotto inchiesta dalla magistratura. Oltre al solito silenzio mediatico che si addensa attorno a vicende del genere, si è aggiunto anche il sostanziale silenzio della popolazione che abita i dintorni. Tutti contro la discarica ovviamente, ma oramai la rassegnazione è così diffusa che, come sempre, ha preso il sopravvento. D'altra parte la repressione governativa punta proprio a questo e l'utilizzo dell'esercito non può che esserne lo strumento principale. Tutto ciò al fine di perseguire gli interessi di ristretti gruppi economici, irrimediabilmente inquinati dall'enorme ricavato annuo delle organizzazioni criminali (150 miliardi di €) e dal crescente tasso di corruzione che piazza l'Italia in posizioni pericolose.

Man mano che si andrà avanti il gioco sarà purtroppo sempre più grosso. E Terzigno è una pedina di questo gioco; che si svolge però sulla sofferenza della gente.

Per sapere di più su Terzigno

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