giovedì 25 giugno 2009

Terremoto in Irpinia. Tutti assolti

Cala la scure della prescrizione sul processo che vedeva coinvolti diversi esponenti politici e del mondo imprenditoriale riguardo la speculazione avvenuta in Irpinia in seguito al terremoto del 1980. Un avvenimento che dà il definitivo via libera alle future speculazioni su calamità naturali, in primis la ricostruzione in Abruzzo.

Siamo in tempi di terremoto, o meglio di post-terremoto in Abruzzo, ma è anche tempo di terremoto politico. Silvio Berlusconi infatti è stato avvolto da una tempesta giudiziaria che da Bari minaccia di coinvolgerlo in prima persona, sebbene gran parte dei media si ostini a non far trapelare quasi nulla sulle dichiarazioni di alcune testimoni "eccellenti", in vista anche dell’avvio del G8 che si terrà proprio a L’Aquila, ancora fortemente danneggiata dalla scossa del 6 aprile scorso che la devastò. Tant’è, fra il degradante spettacolo politico e la tangibile tragedia abruzzese, possiamo appunto dire che siamo in tempi di terremoto. In Italia però lo siamo sempre.

Non se n’è parlato molto dei superstiti "politici" di un altro terremoto, quello del 1980 in Irpinia: infatti c’è chi ne è uscito indenne. Non perchè sia stato miracolosamente salvato dalle macerie, ma perchè la prescrizione lo ha aiutato. La catastrofica ricostruzione seguita al terremoto in Irpinia non ha dunque colpevoli al livello politico. Quasi 60000 miliardi di vecchie lire, pari a 26 miliardi di euro, sono stati utilizzati fra gli anni ’80 e ’90 per ogni tipo di speculazione. Spuntarono in aree agricole ville, piscine, aziende di barche da diporto in alta montagna, mostri di cemento insomma che niente avevano a che fare col territorio. Poi nacquero enormi rioni abusivi tra Napoli e Provincia, alcuni dei quali diventati oggi le roccaforti dei clan. Gli ultimi imputati ancora sotto processo sono stati salvati dalla prescrizione, eccetto l’ex presidente della Regione Campania Antonio Fantini, attuale segretario regionale dell’UDEUR, condannato per 2 anni e 10 mesi al processo d’appello per tangenti riguardanti gli appalti post-terremoto. Paolo Cirino Pomicino (riempì Napoli di tombini insieme al fratello defunto Mario), Giulio Di Donato, Ugo Grippo, Francesco De Lorenzo, Carmelo Conte, per gli imprenditori Eugenio Buontempo, Corrado Ferlaino e per l’ing. Vincenzo Maria Greco. Va detto che la Corte d’Appello di Napoli ha riconosciuto che il reato sussiste per alcuni imputati al processo, ma è scattata la prescrizione, e quindi l’impunità è compiuta.

Eppure ad ormai trent’anni dalla tragedia che coinvolse l’Irpinia, ancora oggi non abbiamo i nomi dei colpevoli della ricostruzione post-terremoto, tragedia nella tragedia; quella che permise ai clan della camorra di fare il salto di qualità ed arrivare ad investire al Nord nelle imprese. Nell’inchiesta istituita dalla Commissione parlamentare presieduta da Oscar Luigi Scalfaro furono coinvolte 87 persone fra politici ed imprenditori e vennero individuati forti collegamenti fra politica e camorra. Ai delitti finanziari commessi durante lo sperpero di denaro pubblico, si aggiunsero i delitti di sangue, che videro tra feriti e brutalmente assassinati uomini in seno alla magistratura e alle forze dell’ordine (omicidio Antonio Ammaturo), giornalisti, politici ecc.
L‘avvenuta prescrizione, che ha liberato gli imputati del pesante fardello giudiziario, non è forse un pericolosissimo segnale, specialmente a pochi mesi dal terremoto in Abruzzo? Non è un via libera definitivo alla speculazione, soprattutto in un contesto politico e criminale come quello odierno, dove la Corte dei Conti ha da poco lanciato l’allarme corruzione (si parla di cifre “infette” che si aggirano attorno ai 50/60 miliardi di euro), è mai possibile che la magistratura sia così debole da non assicurare quella giustizia prevista dalla legge? Cos’è un Paese dove la magistratura, invece di essere rafforzata, viene indebolita? Quali disegni persegue la deviata classe politica italiana? Che influenza hanno le holding e i potentati economici sul Governo? Enorme, non c’è dubbio. Perché vi è l’impressione sempre maggiore che il nostro Paese non possa fare più a meno dei fatturati prodotti dalle organizzazioni criminali. Il silenzio mediatico e politico sull’attività economiche di Cosa Nostra, della Camorra e della ’ndrangheta (la mafia più potente in Europa) lo dimostra.

4 commenti:

  1. ...

    Ciao, fa male soprattutto in concomitanza con il discorso della "Corte dei Conti" sulla corruzione ma dov'era mentre i magistrati passavano le scartoffie in anni ed anni di corridoi e stanzette di tribunale che per i politici sono solo un semplice salotto.
    EPTOR10 capisco tutto ed ora è più chiaro di prima il sistema non esiste, non ha spazio per il popolo che stenta a vivere e credimi da me in Calabria le questioni non cambiano ma continuano a governare i corrotti e i condannati quando andrebbero interdetti e chiusi in casa ma dimmi basterebbe?
    Mille marionette stanno in attesa.
    Non credo più in tante cose e se entrare in politica significa avere propri profitti ecco svelati gli altarini delle litigiosità, delle mutande stese su fogli di giornali dove a volte anche chi scrive è di parte.
    Oggi sono demotivata e una parte d'Italia scende i gradini del disgusto e di un'indifferenza che può solo guardare.
    Sfinge

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  2. Purtroppo numerosi elementi della magistratura sono corrotti, inutile fare tanti giri di parole.
    E' un'istintiva reazione la nostra e il blog ci è sembrato l'unico strumento per esprimerla, ma la verità è che non è più come in passato, quando la gente campava "alla giornata" perchè era l'unico modo per sopravvivere. Oggi la situazione è diversa, il Sud sta precipitando in una spirale i cui effetti già ora si fanno sentire, ma in futuro saranno molto più gravi. Vi è poi una corruzione enorme che è il vero male dell'Italia e sembra quasi che il popolo non la veda, perseguendo il becero ragionamento: "Chi è senza colpa scagli la prima pietra". Perchè buona parte della gente si riconosce nella vita di queste persone, nei piccoli imbrogli e nelle piccole truffe quotidiane.
    Bisogna uscirne, lo dico, per il nostro bene. Entrare in politica, nella politica di ora (che non è vera politica, ma è solo un giro pauroso di intrallazzi) è da psicopatici.

    Ti dico una cosa: se tutte le persone presenti per esempio su Internet, che hanno a cuore la sorte dell'Italia, si unissero e cominciassero a "fare rumore" nella realtà, le cose cambierebbero. Questo è un progetto che mi piacerebbe molto realizzare, almeno sul territorio campano. Tutti i blogger campani (o calabresi, o siciliani, o lombardi, o emiliani, o abruzzesi e di qualunque regione italiana) si unissero fra di loro, sarebbe già un enorme successo.

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  3. Concordo, Eptor, sull'unione di tutti i blogger che conoscono fatti allarmanti, e non sono infinocchiati dalla TV di Regime.
    Conosco molte più notizie di scempi ambientali da quando ti leggo che in 20 anni di tg e giornali!
    E' importante il tuo "lavoro", non mollare.
    Concordo, soprattutto, nell'alzare la voce, scendere in piazza e raccontare alla gente - che non bazzica la Rete - tutti i danni (sanitari, economici, culturali) che subiamo per colpa del clientelismo criminale di inetti papponi alla guida delle amministrazioni.
    Una sorta di Agorà che coinvolga le persone per bene nello stimolarsi al vigilare, e a tenere in mente chi ha permesso tali disastri, al momento della crocetta nell'urna elettorale.
    C'è in progetto una sorta di vademecum sul voto ai politici campani prossimi candidati alle poltrone degli Enti locali, in primis riguardo alle Regionali del 2010;
    Stai in ascolto.

    Per quanto riguarda il post, oltre alle "inefficienze" della Magistratura (il caso Lepore&Bertolaso ne è un esempio), è anche di pari importanza il danno dei partiti-carrozzoni che competono alle elezioni, che non permettono l'esclusione di soggetti già noti alle Autorità giudiziarie per reati contro il Patrimonio o la corruzione nella gestione degli Enti (Cesaro insegna...).
    E ricordiamoci ancora che Paolo Cirino Pomicino è un'autorevole firma (con l'alias "Geronimo") del Giornale di Berlusconi.
    Più riabilitazione di così...

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  4. Esattamente. Un'Agorà dove raccogliere persone e fare informazione (nonchè mobilitazione).
    La verità è che, per cambiare, basta poco perchè questo territorio ha possibilità IMMENSE. E credo fortemente che Internet possa sensibilizzare i giovani, che sono la categoria che più utilizzano il Web e gli unici in grado di cambiare realmente le cose. Non ci vorrebbe nemmeno molto: la scuola dovrebbe seguire con MOLTA più attenzione i ragazzi, sottraendoli effettivamente dal disagio quotidiano. E per realizzare un progetto educativo del genere basterebbero pochi anni, appena una generazione, ovvero quanto tempo è rimasto Bassolino a comandare a Napoli e in Campania. Ma abbiamo visto dove il governo ha intenzione di portare la scuola: alla privatizzazione.
    Nonostante tutto ciò, personalmente nn riesco a rassegnarmi, ma in maniera testarda (come tante altre persone del resto) ci provo ed il blog è una risposta. Ma prima o poi faremo molto di più.

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